Moda etica in Italia: Il workshop per Cangiari

Gioiosa Jonica, Calabria

In un luogo e in un contesto speciale – a Gioiosa Jonica, in Calabria, con la comunità creativa e produttiva Cangiari – nel 2017 abbiamo realizzato un laboratorio d’innovazione per sperimentare il primo nucleo di una collezione di accessori casa tessuti a mano. 

Perché speciale? Perché Cangiari, che vuol dire ‘cambiare’ in idioma calabrese, è un marchio di moda etica realizzato dalla cooperativa sociale Goel fondata da Vincenzo Linarello sfidando la ’ndrangheta. Con una filiera produttiva etica al cento per cento, valorizzando il lavoro artigiano e difendendo la legalità in Calabria, Cangiari, ha dato nuova vita alla tradizione antica della tessitura portandola a sfilare nel mondo. L’incontro con alcune giovani con l’obiettivo di salvare l’antica tradizione della tessitura a mano che stava morendo fu il primo passo per la creazione di questo marchio. 

La nostra è stata una vera e propria full-immersion nel cuore dell’arte antica della tessitura calabra.

In Calabria le antiche tecniche di tessitura hanno radici grecaniche e bizantine, e fino a cinquant’anni fa molte famiglie calabresi possedevano un telaio a mano in casa e autoproducevano gran parte dei propri tessuti. L’arte è in mano a poche anziane cosiddette  ‘majistre’ ancora viventi nel territorio. La majistre non sono semplici tessitrici, erano le maestre che “programmavano” e imbastivano tutti i telai a mano del territorio. Un’arte complessa e sofisticata, dunque: nei telai vi sono fino a 1.800 fili di ordito che bisogna far passare nei “licci” in un preciso ordine matematico per produrre un determinato tipo disegno di tessuto. Le majistre spesso non sapevano leggere né scrivere, e per ricordare queste complesse programmazioni – moltiplicate per ciascuna delle texture tradizionali che ciascuna aveva nei propri “archivi” professionali – avevano inventato dei trucchi mnemonici per ricordarle: delle cantilene nei cui versi era sapientemente nascosto l’ordine matematico di passaggio dei 1.800 fili nei licci del telaio. Queste nenie erano rimaste segrete per secoli, tramandate da madre in figlia, e custodite gelosamente.

Un’arte complessa e sofisticata, dunque: nei telai vi sono fino a 1.800 fili di ordito che bisogna far passare nei “licci” in un preciso ordine matematico per produrre un determinato tipo disegno di tessuto. Le majistre spesso non sapevano leggere né scrivere, e per ricordare queste complesse programmazioni – moltiplicate per ciascuna delle texture tradizionali che ciascuna aveva nei propri “archivi” professionali – avevano inventato dei trucchi mnemonici per ricordarle: delle cantilene nei cui versi era sapientemente nascosto l’ordine matematico di passaggio dei 1.800 fili nei licci del telaio. Queste nenie erano rimaste segrete per secoli, tramandate da madre in figlia, e custodite gelosamente.

Il gruppo delle giovani donne che oggi producono i tessuti Cangiari, sono riuscite a trascriverle su carta, preservando così un grande patrimonio di tessuti di matrice greca e bizantina. 

Queste giovani donne hanno poi restaurato o ricostruito antichi telai a mano, di legno, rimettendosi a tessere e divenendo esse stesse le nuove giovani ‘majistre’.
 Producono un tessuto prezioso e costoso, che può collocarsi solo in un mercato di fascia alta per essere economicamente vantaggioso. “Cangiari è un messaggio di bellezza etica, afferma Vincenzo Linarello, L’etica non deve essere solo giusta ma efficace”. E l’etica è dappertutto dunque.  Etica nei materiali: divenendo il primo marchio di fascia alta che usa solo ed esclusivamente materiali bio, certificati G.O.T.S.. Etica nella filiera di produzione: filiera cooperativa e partecipata dagli stessi lavoratori, luogo sociale di inserimento lavorativo anche di persone svantaggiate. Etica nel messaggio del brand: un lifestyle raffinato ma che si fonda sui valori di Goel e sulla sostenibilità ambientale e sociale.

Artigianalità e sostenibilità ambientale sono stati, dunque, i due punti cardine del nostro workshop per Cangiari, .

I tessuti Cangiari sono prodotti al telaio a mano: l’antica tecnica della tradizione unita a ricerca e innovazione, per creare prodotti unici, con preziose rifiniture sartoriali. Insieme alle giovani tessitrici, con il nostro metodo di training creativo, e il loro profondo know-how di tecniche di tessitura, abbiamo in pochi giorni definito il primo nucleo di una collezione di accessori tessili per la casa Cangiari- cuscini, coperte, runner tavola, arazzi, arrivando a prototipare una serie di manufatti, pezzi unici o replicabili in piccole serie. 

La collezione è stata presentata al pubblico nella mostra da noi curata nel suggestivo spazio  dell’azienda Lualdi in Foro Buonaparte a Milano durante la Fall Design Week nel mese di ottobre 2017.

Il progetto del laboratorio è stato realizzato grazie al supporto economico della Fondazione The Gabriele Charity Fund, la mostra grazie all’azienda Lualdi e con il patrocinio dell’Associazione DComeDesign per la creatività femminile, di ADI (Associazione per il Disegno Industriale) e del Comune di Milano.

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